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Perchè Bio?

» Una scelta impressa nella nostra cultura da sempre

FILOSOFIA

Produrre con metodo bio non è una scelta o un obbiettivo strategico, ma è parte integrante della nostra cultura da sempre: Non un anno zero e non una formalità da regolamento.

 metodo Bio

» CANTINA

Per Peronospora rame in forma di idrossido, solfato o neutralizzato con calce ; dosi molto basse e definite da norme internazionali; frequenza ogni 7 - 10 gg.
Per Oidio: zolfo naturale da miniera in polvere o solubilizzato in acqua; stessa frequenza.
Per insetti parassiti: Piretro naturale estratto vegetale (solo in caso di necessità una volta ma non tutti gli anni) Per il resto la  difesa dalle malattie è affidata alla corretta gestione di germogli e foglie per ridurre umidità e favorire equilibri. La fertilizzazione è condotta solo con compost organico che favorisce le capacità di autodifesa della pianta.  La tecnica del sovescio al servizio delle nostre vigne: Il favino migliora il suolo in modo naturale arricchendolo senza l'impiego di fertilizzanti di sintesi e fissando l'azoto atmosferico al suolo, rendendolo soffice e areato x permettere alle radici di esprimere miglior equilibrio.

Per noi una tappa di un percorso che spontaneamente ha portato a questo punto attraverso un contenimento progressivo dell'impatto, la conservazione della sostanza organica e soprattutto la valorizzazione di un ambiente poco favorevole alle classiche malattie della vite e ricco, invece, di aspetti naturalistici caratteristici per integrità naturalistica e particolare biodiversità.
Parliamo di tappa di un percorso perché l'impegno prosegue con nuovi ed altri progetti nella direzione e del rispetto di ambiente e salute: la vita nei nostri suoli sta per essere valutata e classificata, i valori della biodiversità protetti ed incrementati, l'accoglienza di chi degusta i nostri prodotti e ama il nostro territorio sempre più agevolata.
Nel percorso di protezione delle nostre piante usiamo solo prodotti naturali cioè come si trovano in natura, estratti o elaborati con reazioni molto semplici.

          Bio pass

» CANTINA

Un’equilibrata presenza di sostanza organica, unita ad un’ottima struttura del terreno in termini di porosità e plasticità hanno confermato i dati esaltanti sulla biodiversità, cioè la forte presenza di microrganismi e piccoli insetti che trovano il loro miglior habitat in terreni sani e non stressati.
Oggi, grazie a questo percorso che stiamo condividendo, possiamo dire di aver creato una sorta di modello gestionale delle nostre vigne: abbiamo parcellizzato con precisione i nostri vigneti, ottimizzando e mirando ogni lavorazione in funzione del reale fabbisogno della vigna, e dando notevole importanza a lavorazioni del terreno che non lo destrutturino ed all’apporto di sostanza organica sotto forma di sovesci, inerbimenti spontanei, letame maturo e digestato.
I dati rilevati dai nostri suoli sulla loro qualità biologica, correlati alle degustazioni dei vini da loro ottenuti, ci permettono di affermare che c’è una stretta relazione tra la vitalità e la biodiversità del suolo e la qualità del vino prodotto.
La nostra missione è quella di alzare sempre di più il nostro livello produttivo in termini di qualità e salubrità del prodotto ed essere custodi di un fazzoletto di terra meraviglioso dove il tempo è ancora scandito dall’alternarsi delle stagioni.
Tutto questo vorremmo trasferirlo anche ai nostri clienti ed a chiunque si trovi di fronte ad un nostro calice di vino.

Da sempre sensibili agli aspetti ecologici ed ambientali, sentimento confermato anche dalla scelta dei terreni dove i nostri vigneti affondano le proprie radici, la nostra azienda è circondata a 360 gradi da una fitta e rigogliosa macchia mediterranea e giace su di un crinale che divide geograficamente le province di Siena e Grosseto. E’ esposta a sud-ovest in direzione del mare ed è coperta alle spalle dal monte Amiata che gioca un ruolo fondamentale nelle escursioni termiche in prossimità della vendemmia.
Con il progetto Biopass, accompagnati dallo studio Sata, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (DiSAA) dell’Università di Milano, e con la Fondazione Edmund Mach di S. Michele a/Adige, abbiamo voluto approfondire attraverso metodiche scientifiche regolamentate da protocolli internazionali, quanto il nostro territorio fosse esclusivo e soprattutto come noi incidessimo su di esso e dove migliorare.
Le statistiche fatte su un campione di aziende a livello nazionale, hanno rilevato che la nostra intuizione fosse valida, mettendoci come azienda tra i primi posti, su quasi tutti gli aspetti analizzati.



Reg. (UE) 1305/2013 - PSR 2014-2020
Misura 4.2.1 - GAL Far Maremma - Fase I - "Investimenti nella trasformazione, commercializzazione e/o sviluppo dei prodotti agricoli" - CUP Artea: 782931